Da 'Spain Food Nation' a 'Spain FoodTech Nation': la digitalizzazione del settore agroalimentare

Luis Planas, ministro dell'agricoltura, della pesca e dell'alimentazione

Impulsa Innovación / Redazione

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Secondo Planas, “ora siamo Spain Food Nation e dobbiamo lavorare per diventare Spain FoodTech Nation”, per fornire al settore agroalimentare gli strumenti che gli permetteranno di conquistare il futuro.

Il ministro ha partecipato oggi alla chiusura del V Startup Europe Smart Agrifood Summit, che si è tenuto a Malaga, un incontro di riferimento a livello nazionale ed europeo intorno alla trasformazione digitale del settore agroalimentare, dove ha assicurato che la digitalizzazione e le soluzioni intelligenti sono essenziali per generare più cibo con l'uso di meno risorse naturali, come l'acqua e il suolo.

Planas ha sottolineato la necessità di unire le forze per promuovere questi processi e consolidare la Spagna come una potenza agroalimentare a livello globale. Ha sottolineato la vocazione di esportazione del settore agroalimentare, con un valore di circa 64.400 miliardi di euro e una bilancia commerciale positiva di 16.000 milioni di euro.

In Spagna, il settore agroalimentare è composto da 914.000 aziende agricole e zootecniche, più di 30.200 industrie e 24.000 negozi commerciali. Nel 2021 ha rappresentato il 9,2% del PIL totale spagnolo e ha generato 2,3 milioni di posti di lavoro diretti e indiretti. Inoltre, è il quarto più alto valore di produzione agricola dell'Unione Europea, con più di 56.000 milioni di euro.

Per accompagnare il settore agroalimentare nel suo processo di trasformazione, il governo sta per stanziare 102 milioni di euro per la digitalizzazione. Di questi, 64 milioni finanzieranno le 21 misure del II Piano d'azione 2021-2023 della strategia di digitalizzazione del settore agroalimentare e rurale, che mira a ridurre il divario digitale tra l'ambiente urbano e quello rurale, promuovere l'uso dei dati in agricoltura e creare nuovi modelli di business. A questo si aggiungono altri 38 milioni provenienti dai fondi Next Generation, anche volti a promuovere la strategia di digitalizzazione.

Allo stesso modo, la trasformazione digitale sarà rafforzata con misure di sostegno del Piano Strategico Agroalimentare (PERTE) e della linea di prestiti partecipativi AgroInnpulso, in collaborazione con l'Impresa Nazionale di Innovazione (ENISA). Il ministro ha anche menzionato il Centro di Innovazione Digitale (iHub), attualmente in gara, che con una dotazione di più di 7,5 milioni di euro, inizierà il suo viaggio nel campo dell'irrigazione e in seguito amplierà il suo campo d'azione verso l'agricoltura di precisione.

A tutte queste azioni bisogna aggiungere le iniziative messe in atto da altri dipartimenti ministeriali, tra cui il kit digitale, promosso dal Ministero degli Affari Economici e della Trasformazione Digitale per finanziare il miglioramento digitale delle aziende agricole e delle agroindustrie.

In relazione alla nuova politica agricola comune (PAC), Luis Planas ha assicurato di avere la più grande dotazione di bilancio per gli aiuti all'innovazione, nel quadro dell'Associazione europea dell'innovazione per un'agricoltura produttiva e sostenibile (AEI-Agri).

Allo stesso modo, ha indicato che la Spagna promuoverà, durante la presidenza dell'Unione europea nella seconda metà del 2023, il dibattito sull'uso di nuove tecniche di editing genetico, che promuovano una “seconda rivoluzione verde”, al fine di produrre “più con meno risorse”.

Traduzione di Francesca Usai

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